laboratori

Il progetto è stato esteso alla partecipazione dei bambini delle scuole elementari dei plessi di Barca e Bertolla:


-G. Cena (IV A)
-P. Micca (IV E)
-Abbadia di Stura (III C; IV C)


L'intenzione  è quella di attivare un processo di consapevolezza e senso di appartenenza che possa favorire nel tempo percorsi di cittadinanza attiva, offrendo al contempo ai bambini e alle loro famiglie l’opportunità di prendere parte a un’esperienza altamente qualificata che intreccia i linguaggi artistici e i temi dello spazio pubblico come luogo dell’agire collettivo.

Il workshop, di  sedici incontri complessivi che  ha visto il coinvolgimento di più di ottanta bambini, è stato ideato e gestito da Mario Petriccione responsabile del Dipartimento educativo della Fondazione Merz.






* PRIMO INCONTRO
A partire da una riflessione sulla città e sulla sua grammatica spaziale, è stata proposta una breve introduzione storica sul quartiere Barca.
Ai bambini sono stati esposti, attraverso la presentazione di alcune slide, i temi dello spazio pubblico e privato mediante delle esemplificazioni attinenti dapprima la città di Torino per poi trovare una propria focalizzazione sul quartiere Barca.
Per mezzo di un dispositivo ludico, si è chiesto loro di mimare i luoghi pescati a sorteggio e, in una tranche successiva, di descrivere il luogo estratto con alcune parole.
Infine, è stato suggerito ai bambini, attraverso un approccio sensoriale, un percorso di esplorazione, interpretazione e rielaborazione dello spazio urbano da loro percepito e vissuto. 










* SECONDO INCONTRO
Ai bambini vengono presentati i concetti di "rappresentazione",  "linguaggio", "immagine", "identità", "icona", "mappa mentale".
Ed è proprio quest'ultima ad essere strumento privilegiato di lavoro di Mario Petriccione.
Partendo da una  parola, la stessa per tutti, i bambini realizzeranno le proprie mappe mentali.
Assoceranno ad ogni parola un'icona.
Ad ogni parola bisognerà associarne altre cinque.
Mario passerà da ogni bambino cerchiando la parola su cui continueranno a lavorare.
Ogni bambino dovrà provare, infine,  mediante un processo di sintesi, a far convergere in un'unica rappresentazione la parola da cui si è partiti  (la stessa per tutti)  all'ultima a cui è arrivato (ogni singolo bambino).
Il processo mentale differendo da bambino a bambino condurrà a risultati diversi.




* TERZO INCONTRO
Il terzo incontro vede ancora l'uso delle mappe mentali.
Questa volta la parola da cui si parte è "spazio".






* QUARTO INCONTRO


Nel quarto incontro è stato attivato un processo interpretativo e creativo, a partire dalla riflessione sulle precedenti mappe mentali, sul concetto di spazio e le sue declinazioni in chiave intersoggettiva e relazionale. Il materiale creativo prodotto diverrà uno strumento di riflessione e ideazione nei laboratori che seguiranno e fornirà il presupposto affinché i bambini e le loro famiglie possano accogliere e riconoscere il senso e il valore dell’opera prodotta in seguito, e condividerne la presenza nel quartiere.